Per gli addetti ai lavori non è una novità.
Dopo poco più di un secolo di estrazioni massicce, lo sminamento del grezzo della splendida gemma sta calando a picco.
Si registra infatti un forte depauperamento delle miniere che per anni hanno alimentato i forzieri dei due grandi player, De Beers ed Alrosa, e non solo.
Dai 177 milioni di carati estratti nel 2006 (Fonte “La Stampa”) si è passati a 144 milioni di carati di grezzo del 2017 con un calo di oltre il 18%. A questo ritmo nel 2050 cesserà definitivamente lo sminamento tanto che il colosso De Beers si sta attrezzando per recuperare le giacenze dei ghiaioni sottomarini prospicenti le coste del Sudafrica. Ben poca cosa rispetto ai volumi estratti annualmente fino a qualche anno fa. E ci sono aree estrattive, quali ad esempio quelle della Namibia, dove l’esaurimento definitivo dei filoni diamantiferi è previsto al massimo tra quindici anni.
Varie società specializzate si affannano a certificare la data di cessazione dei filoni estrattivi e nessuna si spinge oltre il 2050.
Bain&Company, ma non solo, ha previsto che nel 2019 la domanda supererà abbondantemente l’offerta.
In funzione di ciò il Dipartimento di Scienze Biologiche di Città del Capo ha previsto che nei prossimi due-tre anni il prezzo dei diamanti triplicherà.
E’ per questo che da oltre un anno continuiamo a sostenere che chi investe oggi si ritroverà a possedere ben presto un piccolo o grande tesoro, rispetto a quanto investito!
Giugno 5, 2019